Archivio | ottobre 2014

Piano B: exit strategy a 5 Stelle

Esiste un piano B per Grillo e Casaleggio? Certo che esiste: é sotto gli occhi di tutti già dalla nascita del Movimento Cinque Stelle ed é tutta questione d’immagine.

L’immagine che Grillo si é cucito addosso é quella del “non leader”, del semplice ispiratore che ha solo “dato una mano” ad un gruppo di giovani.

Anche Casaleggio si é dipinto un’immagine defilata di semplice “tecnico” e “consulente”.

In sostanza i due padri-padroni del M5S si son smarcati fin da subito dalle responsabilità.

L’immagine defilata é il piano B perfetto per i due padroni del M5S; una exit strategy preparata a tavolino fin dalla nascita del progetto: “Il nostro progetto era buono. Sono i ragazzi che hanno fallito”.

Facile. Molto facile smarcarsi da responsabilità che non si sono mai volute assumere pubblicamente addebitandole ai propri sottoposti. Facile soprattutto perché il valore mediatico e comunicativo di questi sottoposti é una frazione infinitesimale di quella del Leader. Facile anche grazie alla semi-invisibilità di Casaleggio.

Perderebbe qualcosa Grillo a mollare un M5S morente? No, anzi: esternalizzando da sé il malcontento verso il M5S manterrebbe la sua fanbase e tutt’Al più si ritroverebbe in una situazione economica simile a quella pre-M5S.

Casaleggio intanto ha già vinto: la sua azienda é oramai solida e la rete di notizie farlocche che ha messo su potrà continuare a macinar utili anche senza il M5S.

Ci vorrà ancora del tempo, ma quando il M5S sarà DAVVERO alla frutta, un’idea di quanto facilmente i due leader ne usciranno già ce l’abbiamo