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#ItalianLockdown – effetti e cause della “giusta motivazione” in sostituzione delle prassi mediche

Lockdown: il mondo s’è fermato! Han premuto il tasto “Pausa”. Ma a ben vedere c’è lockdown e lockdown e non sono mica tutti uguali. Se osservato bene, il modo in cui ogni paese applica, gestisce e narra il modo in cui gestisce l’emergenza rivela molte più cose di quanto sembri a prima vista.

Pure quello che ci riguarda, il lockdown all’italiana, è una lente di ingrandimento che amplifica problemi, storture, rapporti di potere, arretratezze, bagaglio culturale, opinioni diffuse, tipicità, errori ricorrenti, tic narrativi e possibili errori futuri del Belpaese. Ecco perchè vale la pena osservarlo a trecentosessanta gradi.

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Colonia curva nord

 

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Nella notte tra il 31 dicembre 2015 e l’ 1 gennaio 2016 a Colonia, in Germania, sono avvenuti fatti gravissimi. Fatti che nonostante fossero già di per sé estremamente gravi sono stati fin da subito cristallizzati e presi in ostaggio dal frame dello scontro fra civiltà rendendo estremamente difficile leggere gli eventi semplicemente per quel che son stati privandoli dei colori attribuitigli da teorie preconcette capaci solo di provocare reazioni isteriche.

Per meglio tentar di comprendere cosa sia avvenuto quella notte a Colonia é però utile farsi prima un’idea generale del luogo e contesto in cui sono avvenuti.

Ma prima ancora della lettura, un assaggio di “superiorità morale dei giovani occidentali”, giusto per far sbollire un po gli animi ricordando che la realtà non é fatta di monolitici bianchi e neri ma di una serie infinita di colori e sfumature che si fondono e si separano continuamente.

 

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Brandizzati: guadagna vendendo te stesso (anima compresa)

Appunti sparsi in bilico tra presente e futuro su uno dei modi in cui cambi(er)a l’approccio al lavoro.

IL LAVORO RIDISEGNATO

I servizi informatici e le reti sociali stanno portando ad una ridefinizione dei compiti professionali nel campo dei servizi, ridefinendo molti ruoli storicamente legati a professioni specifiche.

Ciò non significa affatto una “morte delle specializzazioni”: in futuro esisteranno sempre più professioni il cui svolgimento richiederà riconoscimenti legali (diplomi, lauree, master, anni d’apprendistato o altre forme). Ciò che verrà “fatto morire” sarà la specializzazione nei servizi di basso livello identificabili in tutte quelle mansioni che necessitano di preparazione minima o nulla.

  • Chi ha bisogno di un “tassista” se chiunque ha una macchina e la sa guidare?
  • Chi ha bisogno di un “informatico” se si é letteralmente circondati da smanettoni?
  • Chi ha bisogno di un “falegname” se ci sono decine di persone abili nel bricolage?
  • Chi ha bisogno di una “guida turistica” se ci sono migliaia di guide gratuite sul web?
  • Chi ha bisogno di un “fotografo” se in giro ci sono moltissimi ottimi appassionati di fotografia?
  • Chi ha bisogno di un “interior designer” se ci sono tanti appassionati esperti di arredamento?

Tutti i servizi che posson esser svolti semplicemente da qualcuno che banalmente “lo sa fare” senza che questo sia per forza “il suo mestiere” verranno svolti da persone comuni non specializzate. Non c’é che da usare un minimo d’immaginazione per immaginare quali servizi verranno gestiti ed in che modo: dal “servizio traslochi” al “babysitting”, dalle piccole riparazioni domestiche alla pianificazione di viaggi, ecc.

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