Piano B: exit strategy a 5 Stelle

Esiste un piano B per Grillo e Casaleggio? Certo che esiste: é sotto gli occhi di tutti già dalla nascita del Movimento Cinque Stelle ed é tutta questione d’immagine.
L’immagine che Grillo si é cucito addosso é quella del “non leader”, del semplice ispiratore che ha solo “dato una mano” ad un gruppo di giovani.
Anche Casaleggio si é dipinto un’immagine defilata di semplice “tecnico” e “consulente”.
In sostanza i due padri-padroni del M5S si son smarcati fin da subito dalle responsabilità.
L’immagine defilata é il piano B perfetto per i due padroni del M5S; una exit strategy preparata a tavolino fin dalla nascita del progetto: “Il nostro progetto era buono. Sono i ragazzi che hanno fallito”.
Facile. Molto facile smarcarsi da responsabilità che non si sono mai volute assumere pubblicamente addebitandole ai propri sottoposti. Facile soprattutto perché il valore mediatico e comunicativo di questi sottoposti é una frazione infinitesimale di quella del Leader. Facile anche grazie alla semi-invisibilità di Casaleggio.
Perderebbe qualcosa Grillo a mollare un M5S morente? No, anzi: esternalizzando da sé il malcontento verso il M5S manterrebbe la sua fanbase e tutt’Al più si ritroverebbe in una situazione economica simile a quella pre-M5S.
Casaleggio intanto ha già vinto: la sua azienda é oramai solida e la rete di notizie farlocche che ha messo su potrà continuare a macinar utili anche senza il M5S.
Ci vorrà ancora del tempo, ma quando il M5S sarà DAVVERO alla frutta, un’idea di quanto facilmente i due leader ne usciranno già ce l’abbiamo
Propaganda a Cinque Stelle

Secondo la definizione di Wikipedia la Propaganda é “l’attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e azioni” ovvero il “conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo”. Senza voler affrontare appieno l’argomento in questo post é interessante notare come due comuni elenchi di “regole base” o “principi” della propaganda possano essere applicati pari-pari alle tecniche base di comunicazione del Movimento Cinque Stelle.
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Dove sta andando il Movimento Cinque Stelle?

GRILLO E CASALEGGIO
A detta di chi lo conosce personalmente Beppe Grillo é un uomo d’impeto, istintivo, “de panza” e non si fatica a crederlo, viste le performance di tutta una vita. É indignato ed arrabbiato per ottime ragioni ma sa solo tradurre questa rabbia in forme alla buona, grossolane e di facile presa. L’incontro con l’enigmatico Casaleggio ha evidentemente prodotto un’interessante alchimia in cui l’impeto di Grillo si fonde con gli ideali “visionari” di Casaleggio.
PLASMARE LA PROTESTA
Il più grande movimento di protesta che si sia visto in Italia negli ultimi vent’anni non é un movimento nato spontaneamente per le strade ma é una struttura ideata e plasmata da due milionari che ne detengono copyright e proprietà. Simpatizzanti ed attivisti del movimento possono aderire ad una struttura che appare aperta e libera finché non si vogliono toccare le linee guida dettate da Grillo e Casaleggio. In tal caso si vien messi alla porta ed espulsi: il più grande movimento di protesta italiano é una gabbia dorata le cui sbarre, disegnate e controllate esclusivamente da Grillo e Casaleggio, vengono accettate da chi vi entra senza poter mai acquisire il diritto di ridefinirle.
La finta rivoluzione del Movimento Cinque Stelle – appunti sparsi di critica al partito di Beppe Grillo

-L’articolo é stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale-
Una raccolta di osservazioni e pensieri sparsi buttati giù negli ultimi tempi su alcuni aspetti del movimento cinque stelle, sulle contraddizioni del fenomeno e sulla mia contrarietà ad esso. Inizialmente pensati come tracce per una serie di post distinti fra loro, per mancanza di tempo li pubblico così come sono in un unico post-fiume.