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I FATTI DI MALGA BALA: fiabe, sacrifici umani e demoni interiori di chi non distingue mito e storia

(O meglio: ecco come una storia strampalata senza prove, senza testimoni e senza coerenza viene spacciata per verità)

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[ATTENZIONE! Questo post contiene immagini particolarmente brutali e violente in linea con gli argomenti trattati]

1.00 PREMESSA – LA STORIA DELLA STORIA DI QUESTA STORIA

Pomeriggio.
Interno giorno.
Fuori piove.
Sto amichevolmente battibeccando per chat con “E”.
Argomento: seconda guerra mondiale; i partigiani.
Nodo del battibecco: “E” sostiene che i partigiani abbiano compiuto crimini peggiori e più numerosi di quelli compiuti dai fascisti.
Io no.
Con “E” capita a volte di scontrarmi su certi argomenti. La conclusione é quasi sempre la stessa: ognuno resta sulle sue posizioni, ci si beve una birra (ahimé non stavolta: i dialoghi via chat sono desolatamente analcolici) e con una sterzata di centottanta gradi si sposta il dialogo su argomenti maggiormente condivisi, che é un bel modo per dire che poi si parla di figa.

Ma una cosa che ha detto mi ha incuriosito e me la son segnata.
Planina Bala – Se la trovi leggiti la storia di Planina Bala
Un nome di cui non so nulla.

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Paninaro. Denudado.

PN

Qualche giorno fa sullo spagnolo Jot Down Magazine é stato pubblicato l’articolo Paninaro: una revolución consumista. che tratta ovviamente dell’omonimo “movimento” italiano anni’80.  Articolo perfetto nel raccontarne storia ed estetica, ma forse un po timido nel mettere a nudo il nocciolo della questione. Impossibile trattenersi dal riempire tale vuoto:

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Propaganda a Cinque Stelle

Secondo la definizione di Wikipedia la Propaganda é “l’attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e azioni” ovvero il “conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo”. Senza voler affrontare appieno l’argomento in questo post é interessante notare come due comuni elenchi di “regole base” o “principi” della propaganda possano essere applicati pari-pari alle tecniche base di comunicazione del Movimento Cinque Stelle.

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Del perché “io ho ragione e tu no”

Art by: http://dave-daring.deviantart.com

-L’articolo é stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale-

É capitato a tutti di trovarsi nella spiacevole situazione di discutere con qualcuno che non voleva sentir assolutamente ragioni e non si spostava di un millimetro dalla posizione presa. Allo stesso tempo dobbiamo ammettere che a volte siamo stati noi a difendere a spada tratta la nostra posizione pur non potendo replicare adeguatamente alle argomentazioni di chi ci stava di fronte.

Quanto spesso una persona si aggrappa ad un concetto con tanta forza da non volerla abbandonare anche se l’evidenza dimostra che é sbagliata? Ma in fondo… conosce davvero il concetto che sta difendendo? Si é limitata ad accoglierla o l’ha studiata a fondo sondandone i punti deboli? Ha una visione dettagliata del concetto in questione? Riesce ad inserirla in contesti più ampi? Conosce davvero il pensiero di chi la vede diversamente o si limita ad “inquadrarlo” in base alla propria posizione?

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“Ma se fosse vero?”

Nel momento in cui ci si trova a dover prendere posizione a favore o contro qualcosa é sempre indispensabile studiare il problema nel suo insieme cercando di valutare e soppesare la natura e la validità delle diverse posizioni a riguardo. Non esiste un metodo unico ed accettato per compiere quest’operazione ma vi sono alcuni procedimenti che tornano sempre utili. Uno di questi procedimenti consiste nel testare  le varie posizioni una ad una partendo dal presupposto (sperimentale) che siano assolutamente vere e giuste, per poi soppesare passo dopo passo le conseguenze logiche e pratiche che comportano verificando se vi siano incongruenze o meno. Si tratta di un esperimento, un gioco speculativo che se svolto bene ed in maniera spietata, aiuta a fornire una comprensione più completa di determinate situazioni e verificare la validità delle diverse posizioni e teorie. Si badi bene che questo é semplicemente UN metodo d’analisi, non é certo IL metodo unico, né si tratta di un metodo migliore di altri, ma é tutto sommato un esercizio mentale semplice che sprona ad utilizzare la fantasia ed a documentarsi correttamente su molti aspetti spesso apparentemente secondari che però possono nascondere il nocciolo della questione. Non é nemmeno detto che funzioni subito: basta apprendere un singolo dato nuovo per dover rifare tutto daccapo.

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