2+2=5 (La muraglia cinese che divide la Louisiana dall’Arizona)
Due più due fa cinque. Bisogna accettarlo: E’COSI’ PERCHE’ LO DICONO TUTTI.
Non importa essersi informati, aver seguito centinaia di lezioni, imparato a memoria le tabelline, ottenuto una laurea in matematica: se ti trovi di fronte due o più persone che sostengono che 2+2=5 tu, che sostieni faccia 4, sei un povero sfigato bastiancontrario in minoranza che “non capisce”.
O peggio: se anziché limitarti a sostenere che “due più due fa quattro e non cinque” hai l’ardire di indicare prove materiali a tuo favore (schemi delle tabelline, testi di matematica ecc), con ogni probabilità verrai tacciato d’esser [ noioso / pesante / arrogante / antipatico / stressante / fondamentalista / troppo rigido ].
ATTENZIONE: qui non si parla di divergenze d’opinioni ma di pura e semplice negazione di fatti.
Messaggi striscianti: discorso sul linguaggio di Striscia la Notizia
-L’articolo é stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale-
Dal 1988 ad oggi la forma di Striscia la notizia ha avuto una sua evoluzione: sono cambiati canale e durata, presentatori e veline, maschere e personaggi, rubriche e tormentoni, ritmi e colori, scenografie e suoni. Alcuni dei suoi elementi sono stati accentuati o attenuati a seconda del periodo.
Ciò che invece non é mai cambiato sono il suo linguaggio e la struttura di base: due presentatori che introducono servizi preregistrati, in molti dei quali vi é un inviato che interpreta un personaggio o una maschera, il tutto presentato in una cornice che mima la struttura di un telegiornale con rubriche ricorrenti e momenti fissi, col contorno delle veline, del Gabibbo e la televendita.