La magia dei Frontend alternativi per YouTube, Twitter ed Instagram

Accedere a YouTube, Twitter, Instagram o altri siti ancora attraverso App non ufficiali o coi cosiddetti Frontend alternativi permette di avere funzioni aggiuntive e di fruire dei contenuti in forme meno gamificate e stressanti.
INDICE
Ghost in the shell (il contenuto e la sua forma)
Frontend alternativi
Frontend alternativi per ogni cosa?
URL e codice
Invidious
Frontend ed App suggerite
Ghost in the shell (il contenuto e la sua forma)
Per capire cosa sia un Frontend basta aver ben chiari un paio di concetti, il primo dei quali è la distinzione tra la forma (design) ed il contenuto di un qualsiasi sito, piattaforma o applicazione. Prendiamo l’esempio di YouTube. Sostanzialmente YouTube è un archivio digitale di video ad ognuno dei quali è abbinata una serie di dati accessori (i like ricevuti, il conteggio visualizzazioni), oltre ad una componente social ed alcune funzioni di riproduzione (la barra di avanzamento, i sottotitoli, ecc.). Tutto questo ci viene mostrato con un certo DESIGN a cui siamo comunemente abituati, ossia questo:

Schermata di YouTube
Il suo aspetto ci è tanto familiare che lo identifichiamo immediatamente con il look di YouTube: il pulsante play al centro del video, la barra di scorrimento rossa in basso, i video suggeriti in quella certa posizione dello schermo, i colori bianco rosso e nero… Sono tutte caratteristiche estetiche distintive di YouTube.
Tuttavia, se un domani il team di Google decidesse di apportare piccoli cambiamenti come spostare la barra di scorrimento sulla parte superiore del video o cambiarne il colore dal rosso al blu, nella sostanza YouTube resterebbe YouTube ed il suo ricco archivio video non sarebbe intaccato da questi cambiamenti estetici. YouTube resterebbe tale anche se le modifiche fossero più profonde o se il design venisse completamente ridisegnato: il cambiamento della forma difatti non ha direttamente a che fare coi contenuti. E’ la stessa cosa che avviene in quelle applicazione e piattaforme che permettono di “cambiare il tema” anche se di solito questo cambiamento consiste solo nel passaggio da un certo design in versione chiara allo stesso design in versione scura. Concettualmente tutto ciò non è troppo diverso dal cambiare cover al telefono: l’aspetto cambia ma il telefono ovviamente resta lo stesso. Bisogna però osservare che certi tipi di cover hanno caratteristiche che le rendono qualcosa di più che un mero gingillo estetico: ci sono le cover antiurto, quelle con batteria di supporto incorporata, quelle con scomparto-portafoglio e quelle con lo stand integrato per tenere lo smartphone in verticale. Insomma: un cambio di cover è sempre un cambiamento di design ma alcuni design portano con sè anche funzionalità che cambiano l’approccio al dispositivo stesso.

A seconda del tipo di cover usata, lo smartphone può esser usato in modi diversi
Chi muoveva i propri passi sul web tra la fine degli anni ’90 ed i primi anni ‘2000 ricorderà Winamp, un lettore di file audio paragonabile a VLC che offriva la possibilità di personalizzare in maniera profonda il proprio design proponendo delle “skin” talmente diverse l’una dall’altra da non farla più sembrare la stessa applicazione. Con una skin minimalista si potevano avere a disposizione solo i comandi base lasciando che quelli più avanzati fossero sepolti nei menù interni. Oppure si poteva preferire una skin che metteva in primo piano le funzioni più tecniche come l’equalizzatore, la navigazione tra le tracce e così via.

Quattro diverse skin di Winamp. Design completamente diversi, ma è sempre la stessa applicazione
Quel che risultava maggiormente interessante é che alla modifica di design corrispondeva anche un profondo cambiamento nell’approccio allo strumento stesso da parte di chi lo utilizzava.
Ciononostante, soprattutto per via di scelte commerciali, nelle applicazioni si è sempre più imposto l’utilizzo di design rigidi e non personalizzabili dove tuttalpiù viene concessa la scelta tra tema chiaro e tema scuro di cui si è detto prima. Questa rigidità porta in effetti alcuni vantaggi (un certo pulsante appare a chiunque in quella stessa posizione, quella voce di menù si trova sempre lì e l’applicazione rimane sempre riconoscibile a chiunque indifferentemente dal device utilizzato). Al tempo stesso però questa rigidità impone un unico modo di fruizione dei contenuti stabilito da chi detiene la proprietà della piattaforma stessa. Al tempo stesso questa rigidità contribuisce a impedire che gli utenti possano compiere alcune azioni malviste dalle company che detengono la proprietà del sito.
Per fare qualche esempio: YouTube non permette di scaricare i suoi video e chi volesse farlo dovrà usare strumenti esterni; YouTube ha una funzione che permette di modificare la velocità di riproduzione dei video e che in certi casi può esser molto comoda m il pulsante per regolarla è all’interno del menù Preferenze e questo fa sì che molte persone nemmeno sappiano che esiste. Se il design di YouTube fosse diverso e mettesse più in evidenza questa funzione, questa sarebbe certamente più utilizzata. YouTube impone che prima della visione di un video ci si debba beccare la pubblicità ed impone che il pulsante “salta” appaia solo dopo un certo numero di secondi. Al contrario, se il design di YouTube fosse diverso, il pulsante “salta” potrebbe essere disponibile sempre o, addirittura, si potrebbe accedere direttamente al video che ci interessa senza doversi sorbire la pubblicità (ok, ok, ci sono dietro ragioni economiche, si, ma qui il discorso è puramente tecnico).
Giusto per rimarcare ulteriormente il fatto che i contenuti sono distinti dal design, si può osservare come potrebbe apparire YouTube se fosse “nudo” ossia dati puri senza alcun fronzolo grafico. Apparirebbe più o meno così:

Se si accede a YouTube da Terminale, il suo archivio appare come una enorme ma semplicissima playlist testuale i cui video vanno visti con un player installato sul proprio computer
Sarebbe solo un archivio testuale navigabile da linea di comando a cui si avrebbe un accesso diretto, senza commenti, pubblicità, suggerimenti di Google ecc. Pulito e preciso, si, ma di certo non molto comodo…
Frontend alternativi
Se si volesse accedere ai contenuti di un sito con un’interfaccia diversa da quella standard capace di offrire anche funzioni in più o in meno rispetto al solito (e senza arrivare al punto da accederci da linea di comando), quel che fa per noi è un Frontend alternativo!
I Frontend alternativi non sono altro che delle piattaforme con un design tutto loro che visualizzano e gestiscono i contenuti che stanno su un server/sito/database gestito da qualcun’altro. Si tratta di un qualcosa con cui abbiamo a che fare tutti i giorni: chi usa aggregatori di notizie, ad esempio, riceve contenuti realizzati dai maggiori quotidiani e blog ma su una applicazione che li parifica applicando a tutti lo stesso font, gli stessi sfondi, dimensione dei titoli ecc. Chi usa Media Center come Kodi ha accesso ai contenuti di YouTube ma sul Media Center non vede i commenti, i comandi sono un po diversi ecc. In sostanza tutte le volte in cui si accede a dei contenuti da una piattaforma diversa da quella standard, siamo dinnanzi allo stesso concetto. Tuttavia quando si parla di “Frontend” solitamente si intende un tipo di piattaforma ben precisa ovvero un sito web specializzato nel gestire i dati provenienti da un altro sito web. In pratica: per accedere ai contenuti del [SITO ORIGINALE] si andrà invece sul [SITO FRONTEND] che mostra gli stessi contenuti del [SITO ORIGINALE] ma in forma diversa.

Video visto su YouTube

Lo stesso video di prima visto su Invidious
Frontend alternativi per ogni cosa?
Dunque possono esistere Frontend alternativi per ogni tipo di piattaforma? Frontend per Instagram, Facebook, Skype e così via?
NO
E’possibile realizzare un frontend solo a patto che i contenuti ‘pubblici’ della piattaforma che ci interessa siano veramente pubblici: più il sito originale è aperto ed accessibile e più è facile realizzarne un Frontend. Per questo motivo ci si può scordare di frontend per Facebook, che è una gabbia dorata/drogata ermetica e chiusa perlopiù inaccessibile a chi non accetta di consegnare tutti i propri dati personali. Per alcune piattaforme commerciali invece é possibile creare dei Frontend alternativi che se da un lato offrono alcune funzioni in più, al tempo stesso non possono svolgere tutte le funzioni base. Al contrario è facile elaborare Frontend alternativi per tutte le piattaforme libere, aperte ed open source, allo stesso modo con cui è facile realizzare applicazioni alternative per le stesse.
Giusto per fare due esempi, sia Matrix che Mastodon sono accessibili tramite un certo numero di Frontend alternativi, App e software per PC. Questo tipo di varietà è abbastanza comune tra le piattaforme libere, così come la contaminazione vicendevole, poiché le idee vincenti di un Frontend possono esser poi riprese da un altro ecc. Al contrario, chi utilizza piattaforme commerciali spesso non è nemmeno a conoscenza del fatto che è possibile utilizzare lo stesso ‘motore’ ma con una carrozzeria diversa e con funzioni aggiuntive.
URL e codice
Oltre alla distinzione tra design e contenuto v’è un secondo ed ultimo concetto da aver bene in mente per capire il funzionamento dei Frontend alternativi: la differenza tra URL e codice. Chi va sull’URL www.youtube.com non trova una banale paginetta statica con del testo e delle immagini fisse, ma un sito complesso che FA diverse cose. Sull’URL www.youtube.com difatti è presente del codice che permette di vedere un video, avviarlo, mandarlo avanti, metterlo in pausa, aggiungere i sottotitoli, regolare il volume ecc… Dire ‘codice’, quindi, non è troppo diverso che dire ‘software’.

Aprendo l’URL http://www.youtube.com quel che si carica sono centinaia di righe di codice
Il fatto che una pagina web contenga del codice che fa molte cose è forse scontato, ma proprio per questo troppo spesso si tende a non farci caso. Giusto a termine di paragone, chi ha potuto vedere l’evoluzione del web ricorderà forse che i primissimi video pubblicati online erano perlopiù dei file su una pagina statica che andavano scaricati sul computer e solo a quel punto potevano essere visti, offline, con un mediaplayer. Solo col tempo e l’avvento della banda larga chi realizzava siti web ha potuto inserire nelle pagine stesse il codice che permetteva di vedere il video direttamente nella pagina.
NB: le cose non stanno esattamente così e qui si sta semplificando moooolto grossolanamente giusto per far capire alcuni concetti base sperando che il dio-gattino degli hacker non lanci una delle sue solite maledizioni ;-P
Ogniqualvolta si va su un sito web, dunque, bisogna tenere bene a mente che aprendo un certo URL si caricherà sì una pagina che ha una certa grafica e colore ma anche tanto codice. Un Frontend alternativo, quindi, è un “pacchetto” che include design e codice e che non si limita ad apparire diverso da quello originale e a disporre in modo diverso le sue stesse funzioni ma permette addirittura di gestire i contenuti in modo del tutto diverso aggiungendo funzionalità inedite. Una cosa che i Frontend alternativi potrebbero fare ma non sempre ne sono in grado è porsi da filtro tra te ed il sito originale per limitare la raccolta di metadati della tua navigazione. Per questioni strettamente tecniche questa cosa non è sempre possibile. Se uno dei motivi per cui si ricorre ai Frontend alternativi è quello di limitare la raccolta dati su di sè, in linea generale si consideri che comunque il sito originale qualche dato personale se lo piglia.
Invidious
Di Frontend alternativi ne esistono di diversi tipi e per diverse piattaforme. Qui ne osserveremo dettagliatamente uno che funge abbastanza bene da modello per spiegarli un po tutti. Si tratta di Invidious, che è probabilmente il più noto dei Frontend alternativi per YouTube. Se un Frontend alternativo è un “pacchetto” di design e codice diverso da quello presente sul sito di riferimento, Invidious è un “pacchetto” diverso da quello che troviamo su youtube.com, ma… su che sito possiamo trovarlo?
Su più d’uno!
Invidious difatti è un progetto libero ed open source che viene messo a disposizione di chiunque lo voglia utilizzare per sè, mettere sul proprio sito, modificarlo, migliorarlo ecc. (il “pacchetto” contenente codice e design si trova qui ). Dunque non c’è UN sito Invidious ufficiale, ma diversi siti, ognuno dei quali ha il proprio URL e la propria versione personalizzata del “pacchetto” di Invidious. Ognuno di questi siti può esser definito un’ “Istanza Invidious”
Esistono diverse Istanze Invidious e non esiste un elenco completo. Qui ce n’è uno parziale. La più nota Istanza Invidious è la prima ad esser stata creata https://invidio.us/ , ma attualmente sembra un po lenta. Un’Istanza che risulta decisamente più scattante è invece https://invidious.fdn.fr/ Il “pacchetto” di Invidious è liberamente personalizzabile e viene costantemente aggiornato e poichè ogni Istanza è libera di modificarlo è possibile che alcune abbiano rimosso alcune funzioni o che ne abbian sostituito la grafica con una tutta loro. E’anche possibile che un’Istanza usi una versione non aggiornata di Invidious e che certe Istanze siano più veloci e scattanti di altre. Insomma: è un panorama variegato.
Che cosa offre Invidious più di YouTube.com?
Uno dei principali vantaggi di quasi tutti i Frontend ed App alternative è che limitano o addirittura permettono di rimuovere molti elementi gamificanti. Invidious ad esempio permette di rimuovere tutti i commenti ai video e di impedire la riproduzione automatica così come nascondere i video suggeriti da Google. Oltre a questo rimuove tutta la pubblicità, permette di scaricare direttamente i video in diversi formati e qualità (anche .mp3) e permette di mettere in play solo l’audio in modo da poter ascoltare il video come fosse un podcast consumando pure meno banda.
Frontend ed App suggerite
I Frontend alternativi, ormai si sarà ben capito, non sono poi molto diversi da una App non ufficiale. Qui di seguito si segnalano sia Frontend che App cui vale la pena dare un’occhiata. Non sono tutte quelle disponibili ma una selezione di quelle più note e interessanti. Altre App possono esser trovate su F-Droid. Qui quelle per Instagram, quelle per Twitter e quelle per YouTube.
Per quanto riguarda altri Frontend alternativi la cosa è un po più complessa perché non sempre vengono chiamati in questo modo e per cercarli bisogna utilizzare termini alternativi come “hook”, “alternative url”, “web viewer”, “web client”. Per Instagram ad esempio ce ne sono tantissimi ma spesso si tratta di siti zeppi di pubblicità e che a differenza di quelli qui segnalati, non sono Istanze che utilizzano codice open source, per cui è meglio evitarli.
INVIDIOUS
(Frontend per YouTube)
Istanza consigliata: https://invidious.fdn.fr/
– Download dei contenuti in diversi formati e qualità
– Rimozione pubblicità
– Rimozione commenti
– Rimozione autoplay
– Rimozione suggerimenti di Google
– Possibile riprodurre anche solo l’audio
HOOKTUBE
(Frontend per YouTube)
https://hooktube.com
– Download dei contenuti appoggiandosi a siti terzi
– Rimozione pubblicità
– Di default i commenti non son mostrati
– Rimozione autoplay
– Rimozione suggerimenti di Google
LAPISTUBE
(Frontend per YouTube basato su Invidious)
https://lapis.tube/
– E’un player fighetto ancora in fase di sviluppo. E’ un po pesante ma ha il pregio di mostrare solamente i video senza commenti, voti, suggerimenti ecc.
FREETUBE
(Applicazione Desktop per YouTube derivata da Invidious)
https://freetubeapp.io/
– Ha tutte le caratteristiche di Invidious ma impedisce di essere tracciati da YouTube
MUSICPIPED
(Applicazione per YouTube basata su Invidious)
https://f-droid.org/en/packages/deep.ryd.rydplayer/
– E’ un’app di streaming musicale che pesca i brani da YouTube
NEWPIPE
(App per YouTube)
https://newpipe.schabi.org/
– E’forse la più nota App open per YouTube
– Download dei contenuti in diversi formati e qualità
– Rimozione pubblicità
– Rimozione commenti
– Rimozione autoplay
– Possibile riprodurre anche solo l’audio
NITTER
(Frontend di Twitter)
Istanza più nota: https://nitter.net Qui una lista di Istanze ed una lista di Browser extensions per Nitter
– Rimuove la pubblicità
– Non usa JavaScript ed impedisce a twitter.com di registrare i tuoi dati di navigazione
– E’molto più leggero e scattante di twitter.com
– Permette di usare Twitter con diversi temi, ad esempio quello di Mastodon
– Permette di salvare immagini, video e .gif
– Può generare il feed RSS di ogni account
BIBLIOGRAM
(Frontend per Instagram)
Istanza principale: https://bibliogram.snopyta.org e pagina del progetto
– Permette anche a chi non ha un account di accedere a profili e post Instagram
– E’ più veloce di Instagram
– Permette di scaricare le immagini
– Rimuove la pubblicità
– Può generare il feed RSS di ogni account
– Accesso ai contenuti tramite nome account o URL di un post

La magia di Nitter: il design è quello di Mastodon ma è un account Twitter
UN “TRUCCHETTO”
Un semplice “trucchetto”. Di solito i Frontend alternativi usano gli stessi percorsi di dominio dei siti originali.
Per intenderci, se l’URL di un certo video di YouTube è:
https://www.youtube.com/ watch?v=J—aiyznGQ
Su Invidious sarà uguale e basta sostituire la prima parte:
https://invidious.fdn.fr/ watch?v=J—aiyznGQ
La stessa cosa si dovrebbe ripetere anche per gli URL di Twitter ed Instagram nei relativi Frontend alternativi, sia che si parli dell’URL di un post che di quello di un account utente.
INTERAGIRE CON CHI SVILUPPA QUESTI FRONTEND
Chi avesse interesse ad interagire con chi si occupa dello sviluppo di alcuni di questi Frontend alternativi, sono disponibili alcune stanze Matrix di discussione:
Bibliogram: #bibliogram:matrix.org
Invidious: #invidious:matrix.org
Nitter: #nitter:matrix.org
2 risposte a “La magia dei Frontend alternativi per YouTube, Twitter ed Instagram”
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- 15 Maggio 2020 -
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Ottimo post di / ca gi zero /